2 maggio 2012

Dicono di noi.

Tre persone con storie ed esperienze differenti ci danno le loro motivazioni: Francesco Brambilla, Sindaco di Sulbiate dal 1977 al 1985, Roberto Mapelli “neo sulbiatese” e Serena Fedeli, giovane laureata sulbiatese, molto sensibile al nuovo che avanza.


Ci metto la faccia in questi tempi in cui è fin troppo facile sparare contro i partiti in genere.

Voglio dare il mio contributo ad una lista coordinata da un partito in cui ci siano anche “non tesserati” che
condividono le stesse idee, che siano trattati alla pari e soprattutto un partito che non abbia un padrone sia nazionale che locale, che sia europeo, nazionale, aperto a tutta la società ed al mondo, alle realtà locali, un partito che non guardi solo all'oggi ma al futuro, che vada oltre realizzando il bene comune: pur con tutti i dubbi e le riserve del caso che un “cattolico adulto” DEVE avere, ho scelto il PD, anche in coerenza al mio pensiero.

E’ dal 1995 che i partiti a Sulbiate stanno in panchina.

Tre tentativi di liste civiche sono finiti male: i popolari nel 1995-99 (imprecisata voglia di cambiamento e mancato rinnovamento), Comune Aperto dal 99 al 2004 (impreparazione e fallimento sul piano operativo), 1184 SI e Sulbiate Insieme ai nostri giorni (pretesa superiorità di una parte della maggioranza sull’altra e quindi mancanza di pari dignità, pasticcio out-let).

La strategia di medio periodo prevedeva il ritorno della rappresentanza polito-partitica, con l’abbandono delle liste civiche come ora intese, nel 2014: la precoce chiusura della “legislatura” ha anticipato le scelte.
Io pure.
In tre anni il mondo è profondamente cambiato ed invece ci viene riproposto di guardare il nostro orticello, di chiuderci nei nostri confini, di rinnovare la favola di Biancaneve e i sette nani, felici nel bosco alla ricerca, nel nostro caso, della “pita dora” (i diamanti ed i lingotti sono già stati trovati), mentre all’esterno succede il finimondo.

Un’era è finita anche nella pubblica amministrazione: chi ha dato ha dato, grazie comunque. Tempi durissimi ci attendono ancora per tutto il prossimo quinquennio, ci saranno da gestire i fichi secchi con il patto di stabilità dal 2013!

Voltiamo pagina e atteggiamento, basta l’ossessione ed il livore contro Comune Aperto: ha sbagliato, ha pagato, è passato alla storia. Otto anni erano più che sufficienti per rimediare agli errori.
E’ stato fatto tutto, o abbiamo dimenticato nel PGT le aree P19 e P20 ed aggiunto errori quali il “titanic” sull’area della vecchia scuola?
Occorre gente nuova, coesa, non ricattabile, che ha voglia di sfiancarsi per portare a casa
risultati, e, importante, diamogli una mano.

Allarghiamo gli orizzonti alle comunità vicine, senza perdere di vista l’Italia intera, con una solidarietà ed una sintonia ideale, politica ed amministrativa nel risolvere i grossi problemi territoriali che ci aspettano, altrimenti resteremo Sulbiate Soli.

Cercherò di fare la mia parte votando SULBIATE DEMOCRATICA E SOLIDALE.

Francesco Brambilla                                                                                              
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Arrivo a Sulbiate nel 2006 con la mia compagna Eleonora e il mio piccolo Lorenzo, che allora aveva un anno. Venivo da Aicurzio e prima da Cologno Monzese.

Ho quarantanove anni e da più di trent'anni faccio politica a sinistra e lavoro nell'associazionismo culturale. Sono laureato in filosofia e mi occupo per lo più di economia politica.

Spesso la politica è solo esercizio di potere di gruppi di interesse o peggio campo di promozione personale del notabile di turno, ma può e deve anche essere l'esatto opposto: espressione di grande idealità di uguaglianza e solidarietà e servizio pubblico per la diffusione del potere sociale ai cittadini, in particolare ai più deboli.

Ho conosciuto figure esemplari di questa grande politica: nel mondo, il comandante Marcos in Chiapas, il primo Presidente dell'Algeria libera, Mohammed Ben Bella (morto qualche giorno fa), o la scrittrice indiana Arundhati Roy, e qui da noi, don Gallo di Genova o la ex-senatrice Heidi Giuliani (la mamma di Carlo assassinato al G8 del 2001), oppure e ancora il comandante Giovanni Pesce, medaglia d'oro della Resistenza, e la staffetta partigiana Lidia Menapace (anch'essa ex-senatrice).

Tutte persone non eccezionali, ma normali, che, guidate da forti ideali di giustizia, hanno fatto cose eccezionali a beneficio di tutti.

Perché il 6 maggio voterò per SULBIATE DEMOCRATICA E SOLIDALE?

Semplice, perché, seppur in piccolo, vi ho trovato persone, a partire dal futuro sindaco Gigi, con quella stessa concezione della politica e con tante capacità pronte ad essere offerte a tutti e per tutti.

Perché preferisco essere amministrato da chi si emoziona e si indigna per ciò che accade ed è pronto ad impegnarsi per cambiare e voltare pagina.

E credetemi, ne ho esperienza, oltre che creare vera comunità tra le persone, alla fine sistemano meglio anche le strade...

Roberto Mapelli                                                                          


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Mi son messa a cercare nei programmi qualcosa per noi giovani e una attenzione particolare ai problemi del sociale coi quali mi confronto ogni giorno nel mio lavoro.

Sceglierò di dare fiducia a SULBIATE DEMOCRATICA E SOLIDALE perché mi convince, in particolare, il fatto che siano partiti dal coinvolgimento concreto dei cittadini per costruire il loro programma, analizzando i bisogni espressi tramite una serie di serate dedicate a diversi macrotemi.

Mi fa pensare che possa davvero esserci un ascolto interessato e costruttivo; mi fa pensare ad una politica più accessibile, dove tutti possano avere una voce.

Una Politica che parte dal basso!

Serena Fedeli                                                                                                                

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